
Ammettiamolo: non siamo noi che gestiamo le emozioni, sono loro che gestiscono noi! Per quanto ci sforziamo di controllarle, sono loro che ci dominano. Quando ti sale il panico hai voglia a provare a gestirlo! Lo stesso con la paura del giudizio che ti fa tremare le gambe, le mani, la voce quando devi parlare in pubblico, oppure affrontare un colloquio di lavoro importante o un esame o dichiararti alla persona di cui sei innamorato. Controlla tu la rabbia o l’ira quando sale alla testa come un vulcano in eruzione! Controlla l’immensa tristezza e le lacrime che spuntano dagli occhi quando una persona cara oltrepassa la Grande Soglia. Le emozioni sono forze così potenti che la nostra mente non può arginarle, tanto meno controllarle, non ce la fa perché manca degli strumenti per farlo. Ma questo non vuol dire che le dobbiamo subire passivamente, anzi. La chiave di volta è imparare a entrare in relazione con queste dee, come le chiamavano gli antichi. Sì, perché per gli antichi le emozioni erano dee. Oggi possiamo dire che sono forze psichiche o archetipiche che muovono il nostro immaginario. Come fare? Il primo passo è “riconoscerle”, dare loro il benvenuto quando si presentano, anziché cercare di fuggirle. Sono parti di noi che hanno solo bisogno di essere reintegrate. Sì, perché le emozioni sono lì proprio per noi, per spingerci verso la nostra evoluzione interiore. E quando si presentano, sta a noi scegliere se farci asfaltare oppure collaborare chiedendo di mettere la loro forza al servizio dei nostri obiettivi. Se riusciamo a fare questo diventiamo “co-creatori” insieme all’emozione di ciò che vogliamo realizzare. Farlo è molto più semplice di ciò che credi. Basta surfare l’onda dell’emozione e lasciare che ti indichi la direzione, anziché cercare di imprimerla tu, di controllarla tu. Il difficile è proprio questo: smettere di volerla controllare. Dunque, se l’idea di salire a cavallo delle tue emozioni ti attrae ma non sai come fare, posso vestire i panni della coach e accompagnarti per un tratto, solo finché non avrai imparato a farlo da te.
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